La traduzione

di Antonio Tabucchi
Progetto di Elena Maria D’Agnolo Vallan, Angelo Sciandra e Laura Sottosanti

“Abbiamo cercato di dare voce “narrante” ad una volumetria che a prima vista può apparire banale, perché simile a tutte le case di tutti gli angoli di tutte le strade, ma che in realtà contiene sorprendenti complessità.

Il nostro modello spaziale rappresenta tutta la successione di tracce, immagini, storie potenziali, che durante tutto il racconto, lo scrittore ci fa assaggiare per poi privarcene.

Ogni cubo-traccia è collegato ad un altro, secondo una regola prestabilita, alcuni cubi sono solo passaggi veloci per arrivare ad altri cubi su cui ci si ferma poco di più, altri ancora non portano a nulla […] immagini che Tabucchi crea per poi arrivare alla sorpresa finale che finalmente ci permette di capire.

Queste tracce a dodici lati poggiano su una griglia, struttura narrante, che attraverso la sua libertà regolata ci permette di collegare tutti gli elementi […]”

Festival di architettura di Torino