Il raccolto

di Amy Hempel
Progetto di Tiferet Bassel, Karel Finkelshtein, Shiran Ishay e Avia Marmor

“[…] Un incidente è il fulcro della storia ed è il trauma ad impedire che venga raccontata una storia coerente e significativa. 
La storia inizia con una sensazione di pretenziosità, che crea immediatamente una facciata di uniformità. Addentrandosi nella narrazione, si percepisce un disturbo creato dal continuo cambiamento di particolari e dalle informazioni […] futili. Le bugie che vengono raccontate sono banali, inutili, senza senso; le differenze tra le due parti (la storia e la verità) sono piuttosto misere e, in sostanza, delle esagerazioni insignificanti. Non si può fare a meno di chiedersi: perché mai scomodarsi a mentire? Gli occhi del lettore vanno avanti e indietro tra le versioni, confrontando e soppesando i due racconti, cercando di dare un senso alle incongruenze e alle distorsioni premeditate..

Quando ci si avvicina all’edificio, questo viene inizialmente percepito come integro e dall’aspetto ordinario. Solo dopo essere entrati nell’edificio, appare la fessura. All’interno, si notano lievi disturbi nella planimetria, che rendono asimmetrici il pavimento e le scale.

[…] Le pareti che delimitano la fessura sono trasparenti, attirando il nostro sguardo avanti e indietro tra l’ingresso, la parete opposta e le scale. L’edificio si trova su un pendio e l’ingresso è situato in cima. Camminando nell’edificio, salendo e scendendo i suoi livelli, il pendio si rivela lentamente appena oltre le pareti a strapiombo. La [parete di fondo] del piano inferiore è interrata e attraverso il suo pavimento traslucido si possono vedere [grandi] quantità di terra […] mettendo in dubbio la solidità dell’intera costruzione.”

Hebrew University of Jerusalem