È tutto verde
di David Foster Wallace
Progetto di Alice Dughera, Ludovica Gilardi e Michael Serazzi
In collaborazione con Andrea Revello
“Due persone, un uomo e una donna, sono dentro una roulotte parcheggiata e fumano delle sigarette; nella notte c’è stato un acquazzone ed è mattina presto.
La donna dice che fuori è tutto verde; lui, Mitch, guarda fuori e riconosce delle cose verdi che sono il prato, gli alberi, i cespugli e le foglie bagnate; però vede anche altre cose che invece non sono affatto verdi. L’uomo è in conflitto, si sente vecchio, tradito, stanco, cambia idea più volte. La storia è raccontata dal punto di vista di Mitch. La voce è solo la sua.
Lei si chiama Mayfly, come l’insetto primaverile che rimane in vita per poche ore. Allude quindi a qualcosa di effimero, sfuggevole.
Il racconto finisce con Mitch che si rivolge al lettore dicendo «Dite il suo nome».
Se un visitatore dovesse percorrere la struttura si ritroverebbe davanti ad una distesa di edifici dalle forme diverse, molto alti e vicini tra loro. Le strade sono strette, come in un labirinto. Tutt’a un tratto sembra trovarsi di fronte all’entrata di un edificio che offre una vista panoramica. Da questo si sviluppa una passerella, sempre più stretta. Il visitatore la percorre e, arrivato nel punto più lontano, si accorge di essere sospeso nel vuoto.”
Liceo Altiero Spinelli (Torino)