Cavallo bianco
di Christian Delius
Progetto di Marco Maggi e Marta Sorrentino
In collaborazione con Enza Di Vinci
“Il muro si è aperto. Forse. Impossibile dirlo con certezza. Tutto è troppo tortuoso e sghembo. Le finestre sono troppo alte o troppo basse, e in ogni caso troppo poche e troppo profonde per vedere bene cosa sta succedendo fuori. Dentro, la vita anonima scorre quasi ignara degli sconvolgimenti della storia.
Non è però solo questo. Forse non c’è la volontà reale di vedere.
Ci sono dei varchi sulla parete interna. Sono stretti e quasi invisibili, ma chi lo vuole riesce a passare.
Da queste fessure si entra in un giardinetto. C’è qualcosa di infantile in questo spazio, come le parole sgrammaticate che usano i bambini. Qui vive un cavallo bianco. Sgambetta giulivo e anche lui dice un sacco di sciocchezze. Ha il trotto duro e sbilenco, ma, se riuscite a salirci sopra, vi porta sino in cima al pendio. Di lì si può vedere fuori, oltre il muro.”
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino)