Il raccolto
di Amy Hempel
Progetto di Ytav Bouhsira, Silvia Jost, Barbara Clinton ed Eithne Reynolds
“…Questa narrazione in prima persona racconta la storia di una giovane donna che subisce una grave lesione a causa di un incidente. Ci accompagna nella sua storia, prima di rivelarci che la maggior parte di ciò che ci ha raccontato sono bugie ed esagerazioni. La verità sta nel mezzo. Il lettore è costretto a guardare tutto attraverso gli occhi della narratrice a causa delle limitazioni imposte dal punto di vista della prima persona. Ci è permesso di vedere solo ciò che lei ci mostra. …
Questo non è il quadro completo della storia. Ma soprattutto, la scrittrice riesce a costruire questa storia fatta di bugie, attraverso livelli diversi e complessi creando una struttura narrativa forte.
[…] la nostra struttura è stratificata, questi strati non sono sovrapposti. Piuttosto che dare al lettore ulteriori informazioni, mostrano un tentativo diverso di creare un luogo. […] Non ci sono pilastri o scale che tengano insieme l’edificio.
[…] Il suolo e il tetto [parlano] lo stesso linguaggio materiale. Creano un sistema che permette alla narrazione di funzionare. I diversi strati si collegano al tetto in un solo punto – cosa che riflette il momento della narrazione in cui l’autrice ci parla direttamente nel testo e interrompe la narrazione. […]”
Polo Poschiavo (Svizzera)